sabato 24 marzo 2018

Gran minestrone


Una ricetta sana e genuina come sa essere il  minestrone, io che adoro tutte le zuppe e le minestre il minestrone rappresenta il comfort food invernale per eccellenza insieme a creme e vellutate, insomma una coccola in più che ti riscalda il cuore nelle fredde giornate d'inverno.
Nella vita così anche in cucina siamo abituati a scegliere la strada più semplice e veloce per mancanza di tempo e le famose buste surgelate vanno a gò gò , è vero fare il minestrone in casa richiede tempo e pazienza per la pulizia e il taglio delle verdure ma vi assicuro che farlo fresco non ha paragoni.
In tanti non amano mangiare le verdure a pezzetti quindi se preferite potete optare per la versione con le verdure frullate .
Perché " Gran minestrone " ?! perché oltre al gran numero di verdure è arricchito da orzo e farro che insieme alla patata formeranno una bella cremina e renderanno il vostro minestrone ancora più ricco e goloso ma se  non amate questi cereali potete sempre aggiungere in alternativa della pasta corta o del riso.


Ingredienti per circa 800 gr. di minestrone
1 porro
1/2 cipolla
2 carote
1 gambo di sedano
1patata
1 mazzetto di erbette
3 foglie di verza
100 gr. di piselli
100 gr. di fagioli borlotti
2 zucchine
250 gr. di zucca
2 pomodori
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
orzo 
farro
olio evo
sale
pepe


Preparazione
Per prima cosa procedere alla pulizia e al taglio delle verdure.
Affettare finemente la cipolla in 2 cucchiai di olio nella pentola che poi userete per cuocere il minestrone, aggiungere il sedano, la carota, il concentrato di pomodoro e far rosolare il tutto .
Aggiungere la zucca e le zucchine e far insaporire, in un secondo momento la patata e  piselli poi i fagioli.
Per ultimo le erbette , le foglie di verza che avrete tagliato a striscioline e i pomodori.
Aggiungere l'acqua fino a coprire tutte le verdure e cuocere con il coperchio.
Dopo 10 minuti versare l'orzo e il farro precedentemente sciacquati e continuare la cottura per circa 40 minuti.
Per quanto riguarda la dose di acqua da aggiungere potete variarla a seconda dei vostri gusti se preferite un minestrone più brodoso o più denso.
In alternativa se non volete l'orzo o il farro aggiungete il riso o della pasta corta come i tubetti.
Aggiustare di sale e servire nei piatti con un filo di olio a crudo una grattata di pepe fresco e del parmigiano reggiano



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domenica 18 marzo 2018

Cicoria saltata in padella


Un contorno velocissimo, gustoso e sano, un piatto tipico della cucina romana anche se io ho apportato delle piccole modifiche .
Per cominciare vi dico che tutte quelle verdure che prevedono una cottura io non le lesso MAI !!
Con la bollitura in abbondante acqua andiamo a buttar via tutto ciò che di nutriente la verdura ci offre; così facendo andremo a mangiare solo fibra.
Nel mio frigorifero non manca mai del brodo vegetale rigorosamente fatto in casa e che conservo principalmente per la cottura delle verdure, in questo modo conserveremo tutte le loro proprietà.
La mia dieta è prevalentemente vegetariana, mangio tantissima verdura  e d'inverno faccio scorpacciate di cicoria un contorno saporito che si presta ad accompagnare piatti di pesce e di carne o 
semplicemente come faccio io mangiata come secondo accompagnata con delle fette di pane bruscato.

Ingredienti per 2 persone
500 gr. di cicoria
1 spicchio d'aglio
peperoncino ( facoltativo )
5/6 pomodorini ciliegino
1 mestolo di brodo vegetale
olio evo
sale

Preparazione
Dopo aver pulito la cicoria in una larga padella mettere 2 cucchiai di olio, lo spicchio d'aglio e del peperoncino tritato.
Mettere la cicoria cruda un mestolo di brodo e del sale, coprire con un coperchio e cucocere a fuoco moderato.
Quando la cicoria inizierà ad appassire aggiungere i pomodorini tagliati a metà e continuare la cottura sempre a fuoco medio.
Cuocere per circa 20 minuti fino a quando il fondo di cottura si sarà completamente asciugato.
Aggiustare di sale e condire con un filo di olio a crudo. 



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lunedì 12 marzo 2018

Risotto con radicchio e scamorza affumicata


Il risotto con radicchio e scamorza affumicata è tra i risotti invernali che più preferisco, il gusto leggermente amarognolo del radicchio si sposa alla perfezione con la dolcezza e la leggera affumicatura della scamorza, per un risultato filante e irresistibilmente cremoso.
Per una buona riuscita vi consiglio di usare il radicchio di Chioggia; quello tondo per intenderci perché si presta maggiormente per la preparazione dei risotti mentre se preferite un sapore più delicato potete sostituire la scamorza affumicata con quella semplice.

Ingredienti per 4 persone
400 gr. di riso
200 gr. di radicchio
100 gr. di scamorza
1 l . di brodo vegetale
2 cucchiai di olio evo
1/2 cipolla
vino bianco
parmigiano reggiano
sale

Preparazione
Lavare e tagliare a striscioline il radicchio.
In una casseruola scaldare 2 cucchiai di olio evo e tostare il riso.
Tenendo la fiamma alta sfumare con il vino bianco e quando il vino sarà evaporato aggiungere il radicchio amalgamando bene il tutto.
A questo punto versare 2 mestoli di brodo e continuare in questo modo la cottura mescolando spesso e aggiungendo il brodo ogni volta che il fondo tenderà ad asciugare.
A cottura ultimata aggiustare di sale e mantecare fuori dal fuoco aggiungendo la scamorza a dadini e il parmigiano reggiano a piacere

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Carciofi stufati


Mangio carne almeno una volta alla settimana mentre la verdura è presente tutti i giorni nella mia alimentazione,  i carciofi sono nella mia "top ten" e quando è stagione ne faccio veramente delle generose scorpacciate.
Stufati o ripieni, fritti o crudi, in qualsiasi modo li prepariate sono sempre buonissimi.
Sono ortaggi dalle molte proprietà benefiche e ricchi di minerali e vitamine.
Ideali per chi conduce una dieta povera di grassi perché le loro calorie sono ridotte veramente al minimo ( 22kcal per 100 grammi ), per non parlare delle loro eccezionali funzioni depurative .
Nel blog sono presenti diverse ricette e quella che vi propongo oggi è davvero semplice e veloce, dal gusto molto naturale e perfetta per chi non ama troppi condimenti.
Questa volta ho usato il carciofo di qualità romanesco, ottimo per la sua grossezza e l'assenza di spine ed è stato il primo prodotto agricolo romano ad avere la denominazione di IGP ( Indicazione Geografica Protetta ).
Personalmente lo preferisco per la sua carnosità, il sapore leggermente amarognolo e per amor di patria visto che la  zona per la coltivazione del carciofo romanesco si estendono dalla Pianura di Marta fino la  provincia di Roma e Latina : Zone a me molto care e di famiglia.

Ingredienti per circa 3 persone
7 carciofi qualità romanesca (in alternativa vanno bene anche altre qualità )
olio 
prezzemolo
brodo vegetale q.b 
1 spicchio d'aglio
1 limone
sale e pepe

Preparazione
Pulire i carciofi togliendo le foglie esterne che risultano un po' dure e coriacee, tagliare il gambo e sbucciarlo togliendo le parti più filamentose.
Sfregare i carciofi con un limone tagliato a metà e in attesa di essere cucinati immergerli in una bacinella con acqua e succo di limone per evitare che anneriscano.
In una pentola capiente ( deve contenere i carciofi in un solo strato ) e dai bordi alti, scaldare 2/3 cucchiai d'olio con lo spicchio d'aglio.
Aprire i carciofi con le mani cercando di allargarli un pochino con le mani, salarli leggermente anche nella parte centrale e disporli per bene con la parte tagliata verso l'alto, sistemare anche i gambi mettendoli tutti attorno e far rosolare leggermente a fuoco moderato.
Bagnare con il brodo vegetale fino a ricoprirli per metà, portare a bollore il liquido e coprirli con un coperchio abbassando la fiamma.
Cuocere per circa 25/30 minuti facendo sempre sobbollire leggermente stando attenti a non fare asciugare completamente il liquido (aggiungere altro brodo se necessario )
Ovviamente i tempi di cottura variano anche dalle dimensioni del carciofo.
Prima di servire grattare del pepe fresco e condire con del prezzemolo fresco tritato.
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lunedì 5 marzo 2018

Tozzetti " intrugliati "


I tozzetti sono dei biscotti molto simili ai cantucci, si differenziano da quest'ultimi da una piccola variante, sono tipici delle regioni Lazio e Umbria e sono ripieni con le nocciole mentre i cantucci sono toscani e al loro interno le mandorle.
La ricetta di oggi che ringrazio Patrizia Brachetti per avermela data, è una versione come dice il nome un po' " intrugliata " perché prevede sia l'uso delle nocciole che delle mandorle, oltre alle noci, uvetta sultanina e pezzetti di cioccolato.
Sono dei dolcetti di fine pasto che si sposano alla perfezione con il famoso Vin Santo o con vini passiti come il Marsala ma anche perfetti per la merenda accompagnati con un the.

Ingredienti per circa 30 pezzi

50 gr. di uova ( circa 1 uovo )
250 gr. di zucchero
1 bacca di vaniglia
50 gr. di burro a temp. amb.
50 gr. di strutto 
30 gr. di vin santo
10 gr. di Grand Marnier
350 gr. di farina 00
25 gr. di farina di mandorle
3 gr. di lievito per dolci
2 gr. di bicarbonato
160 gr. di nocciole 
80 gr. di noci
40 gr. di uvetta sultanina
190 gr. di cioccolato fondente

per la rifinitura
albume
zucchero di canna

Preparazione
Mettere nella planetaria l'uovo, lo zucchero, il burro e lo strutto a temperatura ambiente, il vin santo e il Grand Marnier e iniziare a lavorare il tutto con il gancio a foglia.
Nel frattempo sminuzzare le noci, ridurre a metà le nocciole e tritare grossolanamente il cioccolato.
Quando il composto sarà omogeneo e senza grumi unire la farina, il lievito e il bicarbonato setacciati aggiungere poi la farina di mandorle e continuare ad impastare.
Quando l'impasto sarà pronto mischiare la frutta secca e per ultimo i pezzetti di cioccolato.
Dividere la pasta in 3 parti e formare dei filoncini, adagiarli su di una teglia rivestita di carta forno e cuocere in forno ventilato alla temperatura di 180 ° per circa 30 minuti o fino a quando non avranno assunto un colore leggermente biscottato.
Estrarre la teglia dal forno e fare intiepidire.
Tagliare i filoncini in fette trasversali dello spessore di circa 1cm.
Riporli di nuovo sulla teglia e farli tostare in forno ancora per circa 10 minuti.











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