martedì 30 dicembre 2014

Fagioli all'uccelletto


Ultimo post e ultima ricettina del 2014, avrei voluto chiudere con un bel dolcetto ma preferisco postarlo nell' anno che verrà, sperando che possa portare pace e bene.
Il piatto di oggi appartiene alla cucina toscana, pochi ingredienti per un contorno dal sapore intenso e delicato, io ho aggiunto anche una nota piccantina  per vivacizzarlo un pochino e poi perché adoro il peperoncino, mi manca solo di metterlo nel latte.
Tanti si chiederanno cosa c'entra l'uccelletto :  sinceramente me lo sono chiesta anche io 
Secondo Pellegrino Artusi il nome deriva dall'aroma di salvia che serviva per aromatizzare gli uccelletti ........ ricetta anch'essa toscana a cui non oso pensare..........
Ma adesso veniamo agli auguri
Premetto che sono allergica a fare discorsi specialmente davanti a così tante persone
ma è doveroso e ....... me tocca, ma sarò breve e concisa


 Ringrazio tutti voi che mi leggete
chi mi lascia sempre un messaggio e 
chi mi segue in silenzio
senza di voi 
questo spazio non avrebbe vita
Vi auguro un anno pieno di 
amore e serenità
ma soprattutto inseguite i vostri sogni 
e ascoltate la loro voce

Buon Anno !
Chiara

Ingredienti per 4 persone
400gr. di fagioli cannellini secchi
4 spicchi d'aglio
250gr di polpa di pomodoro
1 pezzetto di peperoncino ( facoltativo )
3/4 foglie di salvia
4 cucchiai d'olio evo
sale e pepe 

Preparazione
Mettere a bagno i fagioli almeno la sera prima
Trascorso il tempo (almeno 10/12 ore) lessare i fagioli in abbondante acqua bollente e cuocerli a fuoco lento fino a quando non risultino teneri, ma non sfatti.
Prima di scolarli, tenere da parte un po' della loro acqua di cottura
In un tegame possibilmente di terracotta, versare l'olio con gli spicchi d'aglio, farli soffriggere fino a doratura e poi toglierli, aggiungere la salvia il peperoncino e la passata di pomodoro con un pochino d'acqua di cottura dei fagioli, lasciare insaporire il tutto e poi aggiungere i fagioli.
Cuocere fino a quando il sugo si sarà leggermente ristretto e poi aggiustare di sale, una bella grattata di pepe fresco e servire con un filo d'olio a crudo
Share:

domenica 28 dicembre 2014

Zuppa d'orzo con verdure


Finalmente l'inverno è arrivato,  la neve ha già imbiancato le strade giusto quel poco per farci restare ancora in tema natalizio.
Questa zuppa tipica del Trentino non è molto light, ma che ce frega per la dieta ci pensiamo più in la e l'aggiunta dello speck la rende un piatto unico e sostanzioso oltre a dare sapidità e un sapore particolare.
Io l'ho trovata perfetta perché  è una via di mezzo tra una zuppa e un risotto all'onda, la giusta consistenza per chi non ama i piatti in brodo senza rinunciare a quel calore che solo una minestrina sa  dare.
Potete anche sostituire lo speck con la pancetta affumicata
Provatela e scaldatevi il cuore.....

Ingredienti
250gr. d'orzo perlato
1 carota
1 costa di sedano
1 porro
1 cipolla
2 patate piccole
prezzemolo q.b
100gr. di speck o pancetta affumicata in una sola fetta
100 gr Parmigiano Reggiano.
sale e pepe
olio evo q.b

Preparazione
Sciacquare per bene sotto l'acqua corrente l'orzo
riporlo in una pentola capiente con 2 litri d'acqua e portare ad ebollizione.
Nel frattempo tagliare le verdure e lo speck a cubetti, mettendo le patate tagliate in una ciotola con dell'acqua.
Quando l'orzo inizia a sobbollire aggiungere il porro, il sedano e la carota, la cipolla e lo speck, tranne la patata che andrà aggiunta in un secondo momento.
Far cuocere facendo sobbollire leggermente a fuoco basso almeno per un oretta o fino a quando l'orzo sarà cotto e il liquido sarà un po' assorbito.
Circa a metà cottura aggiungere le patate che dovranno cuocere ma rimanere intatte; senza sfaldarsi ( ecco perché andranno aggiunte per ultimo )
Come dicevo prima la consistenza dovrà essere una via di mezzo tra una zuppa e un risotto all'onda.
Una volta cotta, spegnere il fuoco e amalgamare il formaggio, aggiustare di sale e  unire anche una grattata di pepe fresco.
Servire nei piatti con una leggera spolverata di prezzemolo tritato e 2 giri d'olio a crudo...... mi raccomando 2 giri, non in più e non in meno.

Share:

mercoledì 17 dicembre 2014

Kugelhupf


Il Gugelhupf, Kugelhupf, kouglof o come caspiterina si chiama è un dolce alsaziano e della Germania meridionale, alcune fonti dicono anche che sia diffuso in Austria e in Svizzera.
Ad accomunarlo nelle varie regioni è sempre comunque la forma tipica a turbante, è un dolce lievitato di tradizione natalizia, ed è una via di mezzo tra una ciambella, brioche e un panettone.
In rete se ne trovano di svariate, a voi scoprire la migliore.

ricetta Andrea Aiello

Ingredienti
biga
100gr. di farina w400
45gr. di acqua
1gr. di lievito
impasto
tutta la biga
400gr. di farina w400
120gr. di uova
110gr. di zucchero
170gr. di burro
130gr. di latte
50gr. di Brendy
80gr. di uvetta sultanina
1/2 bacca di vaniglia
2gr. di lievito
2gr. di sale
zeste d'arancia
mandorle a lamelle
zucchero a velo q.b

Preparazione
Preparare la biga e farla riposare a 20° dalle 18 alle 24 ore.
Trascorso il tempo necessario, mezz'ora prima di preparare l'impasto, mettere a bagno l'uvetta nel brandy.
Mettere in planetaria la biga, la farina, le uova, lo zucchero, i semini della vaniglia, lo zeste d'arancia e il lievito.
Iniziare ad impastare aggiungendo man mano il latte e in un secondo momento unire anche il sale ( che facilità il formarsi della maglia glutinica)
Quando l'impasto risulterà liscio ed elastico, aggiungere poco per volta il burro che dovrà essere molto morbido.
Mi raccomando non aggiungete la dose successiva di burro, fino a quando l'impasto non avrà assorbito completamente quella precedente.
Per ultimo unite l'uvetta ben strizzata.
Capovolgete l'impasto su di un piano da lavoro e date la forma di una palla.
Imburrate lo stampo e adagiate le mandorle sul fondo.
Ponete al suo interno l'impasto praticando un buco in mezzo e portate a lievitazione alla temperatura di 28° circa ( forno spento con lucina accesa) tenendolo coperto con pellicola.
Quando il composto raggiunge il bordo dello stampo, infornare a 180° per circa 30 minuti
Posizionate lo stampo nella parte medio / bassa e controllare che non si bruci, nel caso aprire leggermente il forno e posizionare sopra un foglio di carta d'alluminio.
Fare intiepidire lo stampo e poi sformarlo, al suo completo raffreddamento cospargere con zucchero a velo.




Share:

lunedì 15 dicembre 2014

Laugenbrot


Questi paninetti piccini piccini, mi hanno conquistata fin dal primo momento che li ho visti un po' ovunque nel web, e come succede spesso , li ho salvati subito nell'archivio delle ricette da fare assolutamente e promettendomi di farli al più presto.
I Laugenbrot sono i parenti meno noti dei Bretzel, stessa ricetta, uguale procedimento, cambia solo la forma.
Ideali per un buffet o semplicemente serviti con del burro aromatizzato alle erbe....... 
come si fa a non amarli ?
Nonostante le innumerevoli ricette ho voluto provare quella di Martina, che a sua volta ha preso la ricetta qui.
La ricetta originale prevede la cottura in acqua e soda caustica per poi essere passati al forno, io ho optato per la versione meno pericolosa con il bicarbonato
A me sono piaciuti un sacco !!

Ingredienti per circa 22 panini
500gr. di farina 0
270gr. di acqua
30gr. di burro
10gr. di sale
3gr. di malto (o 1 cucchiaino di zucchero )
8gr. di lievito di birra
sale grosso o semi di papavero per la superficie
per la soluzione
1l di acqua
8 cucchiaini di bicarbonato 
2 cucchiaini di sale

Preparazione
Nell impastatrice mettere la farina, il lievito sbriciolato, il malto e l'acqua, impastare e dopo un po' aggiungere il sale.
Continuare ad impastare fino a quando non si ha un composto quasi incordato.
A questo punto incorporare poco alla volta il burro morbido, non aggiungere la dose successiva fino a quando il composto non avrà ben assorbito quella precedente.
Quando avrete ottenuto un impasto bello liscio ed elastico, riporre in una ciotola leggermente unta e far lievitare fino al suo raddoppio coperto con pellicola trasparente.
Trascorso il tempo necessario rovesciare l'impasto su di un piano di lavoro, tenendolo sempre coperto per evitare che secchi e fare le pezzature da circa 35 grammi l'uno.
Formare dei panini rotondi e disporli su di una teglia coperti con un canovaccio.
Far lievitare per circa 10 minuti e nel frattempo far bollire la soluzione di acqua e bicarbonato.
Tuffare i paninetti nella soluzione e tenerli immersi per soli 30 secondi, disporli su di un canovaccio per farli asciugare e cospargere subito la superficie con dei chicchi di sale grosso o dei semi di papavero.
Portare il forno a temperatura di 180 ° e poco prima di infornare i panini, con una lametta praticare dei tagli leggeri sulla superficie ( non c'è bisogno di andare in profondità).
Infornare per 15/ 20 minuti o fino a colorazione.
Servirli subito una volta raffreddati o in alternativa potete anche surgelarli.







Share:

venerdì 12 dicembre 2014

Cookies alle arachidi


Chi l'ha detto che due poli opposti non si incontreranno mai ?
Io sono più dell'idea che due poli opposti si attraggono ; si ! perché uno compensa l'altro
Sai che noia due persone uguali nei gusti, con gli stessi hobby e lo stesso carattere ?!
Diversi e opposti ma uniti nelle decisioni importanti.
Come nella vita così succede anche nel cibo, un contrasto di colori e sapori ma che insieme si sposano benissimo.
Non vi è mai capitato dopo aver mangiato qualcosa di dolce aver voglia di salato ?
a me succede spesso......
Questa volta gli opposti si sono uniti per creare dei biscotti in perfetto stile U.S.A , il dolce e il salato con il morbido e il croccante.
Si fanno in un battibaleno
Provateli !!

ricetta di Donna Hay

Ingredienti per 15 biscotti 
125gr. di burro
110gr. di zucchero
60gr. di uova ( 1 uovo circa )
170gr. di farina00
1 cucchiaino di lievito
150gr. di arachidi

Preparazione
Montare con le fruste elettriche il burro morbido con lo zucchero fino a che diventi un composto cremoso e leggero.
Unire l'uovo e mescolare bene, incorporare la farina setacciata con il lievito e successivamente anche le arachidi. ( se il composto risultasse un po' appiccicoso, aggiungere un pochino di farina )
Formare delle palline poco più grosse di una noce, disporle su di una placca foderata di carta forno  lasciandole un po' distanziate l'una dall'altra, appiattirle leggermente con il palmo della mano e infornare a 180° per 10 minuti  o fino a colorazione.


Share:

martedì 9 dicembre 2014

Pandoro classico


Il pandoro è un dolce tipico veronese che viene consumato a Natale, e insieme al panettone è il dolce natalizio più consumato in Italia.
Lo sapevate che esiste un decreto adottato dal ministero delle attività produttive a tutela di alcuni prodotti da forno ?
In pratica vengono definite con precisione, caratteristiche e composizione dei prodotti, indicando gli ingredienti obbligatori e facoltativi con le loro percentuali d'impiego, la loro denominazione, forma e struttura del composto.

I prodotti non conformi a tali disposizioni non potranno usare le denominazioni riservate, ma dovranno essere commercializzati con nomi diversi ; ad esempio, " Dolce di Natale "  in luogo di " Panettone o Pandoro ".

PANDORO

La denominazione " Pandoro " è riservata al prodotto dolciario da forno a pasta morbida, ottenuto per fermentazione naturale da pasta acida, di forma a tronco di cono con sezione a stella ottagonale e con superficie esterna non crostosa, una struttura soffice e setosa, ad alveolatura minuta e uniforme con l'aroma caratteristico di burro e vaniglia.

Gli ingredienti obbligatori sono :
farina di frumento, zucchero, uova di gallina categoria A ( cioè uova fresche ) o tuorlo d'uovo o entrambi, in quantità tali da garantire non meno del 4% in tuorlo, burro in quantità non inferiore al 20%, lievito naturale costituito da pasta acida, vaniglia, sale.

Dopo aver fatto tutte le specificazioni del caso non vi nego che rispetto al Panettone ho trovato più difficoltà, a causa del facile surriscaldamento dell'impasto dovuto alla quantità di burro maggiore da incorporare.
L'anno scorso purtroppo l'esperimento è andato fallito, quest'anno " capa tosta non molla " con alle spalle gli errori fatti ho riprovato e....... a parte qualche errorino, posso ritenermi soddisfatta.

Pandoro classico Andrea Aiello

 per 1 pandoro da 1 kg

Ingredienti 

1° impasto
100gr. di lievito madre
110gr. di farina w 400 ( per grandi lievitati )
30gr. di zucchero
80gr. uova intere

2° impasto
1 impasto
210gr. di farina w 400 ( per grandi lievitati )
175gr. di uova intere
25gr. di tuorli
4gr. di sale
125gr. di zucchero
200gr. di burro
10gr. di burro di cacao
15gr. di miele
1 bacca di vaniglia

Preparazione
In previsione di un grosso lievitato è bene arrivare preparati con il nostro lievito al massimo delle forze, per fare questo bisognerebbe effettuare dei rinfreschi giornalieri prima del fatidico giorno ( almeno 3 giorni prima)  poi il giorno che si vuole iniziare, fare dei rinfreschi ogni 3 ore facendolo crescere a 28 ° ( per me forno spento con luce accesa) coperto con pellicola aspettando che triplichi il suo volume.
Io ho iniziato al mattino presto rinfrescando 
50gr. di lievito
50gr. di farina
25gr. di acqua
Riposo di 3 ore a 28° come descritto, e poi ancora uguale per il secondo rinfresco e lo stesso per il terzo.
A questo punto il nostro lievito è pronto !
Mettere nella planetaria il lievito, la farina e metà dose delle uova, iniziare ad impastare con il gancio ad una velocità medio bassa.
Aggiungere lo zucchero e portare a quasi incordatura dell'impasto, unire la quantità di uova restanti e continuare ad impastare fino ad ottenere un composto liscio ed elastico.
Ribaltare l'impasto su di un piano da lavoro e pirlarlo con l'aiuto di un tarocco senza aggiungere farina.
Mettiamo il composto in un contenitore capiente e farlo lievitare alla temperatura di 28 ° ( sempre forno spento con luce accesa)coperto con pellicola fino al triplicare del suo volume.
Potete staccare un pezzettino di impasto e riporlo in una brocca graduata per verificare la sua effettiva crescita 



Nel frattempo fondere il burro di cacao ed aggiungerlo al burro ridotto a pomata
Trascorse circa le 12 ore necessarie l'impasto si presenterà così



Per procedere alla seconda fase, mettiamo la pasta appena lievitata nel frigorifero per circa 30 minuti, questo per avere un impasto fresco e far riprendere al meglio l'incordatura.
In fase di impasto per non surriscaldare troppo il composto teniamo sotto controllo la temperatura che non dovrà superare i 26°, in caso contrario fermarsi e mettere la ciotola per qualche minuto in frigorifero.
Mettiamo nella planetaria il primo impasto con la farina, il sale, il miele, la vaniglia e circa 1/4 di dose delle uova, azionare ad una velocità media e far riprendere corda.
Aggiungere i tuorli fino al loro completo assorbimento.
Unire lo zucchero poco per volta e incordare.
Aggiungere la dose rimasta delle uova a più riprese, facendo sempre attenzione a non perdere la maglia glutinica.
Ottenuto un impasto bello elastico procediamo con l'aggiunta del burro che dovrà essere incorporato un cucchiaio per volta ( non aggiungere la dose successiva fino a quando la precedente non è completamente assorbita).
Ribaltare l'impasto sul piano di lavoro, pirlarlo, e farlo riposare per 30 minuti alla temperatura sempre di 28° ( in gergo si chiama puntatura) coperto con pellicola .
Imburrare lo stampo del pandoro facendo molta attenzione ad ungerlo bene anche negli angoli.
Trascorso il tempo riprendere l'impasto e sul piano da lavoro procedere con la seconda pirlatura, riporre il panetto all'interno dello stampo coprendo con pellicola


Far lievitare alla temperatura di 28 ° per 6/8 ore, o fino al raggiungimento del bordo dello stampo.



Togliere la pellicola e lasciare a temperatura ambiente per circa 30 minuti.
Infornare a forno caldo alla temperatura di 160° posizionando lo stampo nel ripiano più basso del forno e cuocere per 60 minuti modalità statica.
Se vedete che la superficie inizia a colorire eccessivamente copritela con un foglio d'alluminio, cercando di aprire leggermente il forno solo dopo che saranno passati i primi 30 minuti di cottura
Gli ultimi 10 minuti mettere un cucchiaio tra la porta del forno per lasciare una fessura e fare in modo che esca l'umidità all'interno.
Il pandoro sarà cotto quando avrà raggiunto una temperatura interna di circa 94° usare un termometro a sonda e misurare al centro infilzandolo appena sopra lo stampo.
Togliere dal forno e solo dopo un ora estrarlo dallo stampo, far raffreddare completamente su di una grata per circa 10 ore.
Una volta freddo si conserva per 15 giorni chiuso in un sacchetto per alimenti.
Se lo si vuole conservare per un tempo superiore ( anche 1 mese) si nebulizza il sacchetto con dell'alcool puro,  quello che si usa per i liquori.




A presto per altre preparazioni natalizie !!!



Share:

lunedì 8 dicembre 2014

Crema di funghi porcini con crostini profumati


Oggi dopo due settimane mi ritrovo a postare  " finalmente ! " e proprio nel giorno del mio compleanno.........
Invece di pubblicare una torta stratosferica per festeggiare i miei  " ahimè " 38 anni suonati, ecco a voi una vellutata proprio vellutosa, morbida setosa e avvolgente, ma sopratutto profumata e arricchita da fantastici crostini scrocchiarelli  alle erbe.
Potete farla con un misto di funghi assortiti, anche se  il porcino conferisce un sapore davvero unico.
Buon 8 dicembre a tutti voi e soprattutto........ Tanti Auguri a Me !!!!

Ingredienti 
400gr. di funghi porcini o misti
1 scalogno
1 spicchio d'aglio
brodo vegetale
1 noce di burro
15gr. di amido di mais
2 cucchiai di panna
olio evo
1 rametto di timo
pane q.b ( leggermente raffermo)
trito di erbette miste ( salvia, rosmarino, timo)
sale e pepe

Preparazione
Pulire i funghi porcini e tagliarli a pezzetti.
Tritare lo scalogno e farlo appassire in un tegame con la noce di burro, aggiungere i funghi e farli insaporire per 5 minuti, salare e pepare.
Coprire il tutto con il brodo e lasciare cuocere per circa 10 minuti.
Nel frattempo tagliare il pane a cubetti e farlo saltare in padella con un filo d'olio e 1 spicchio d'aglio,  quando saranno leggermente tostati spegnere il fuoco e aggiungere le erbe tritate finemente, questo passaggio si fa a fuoco spento per evitare di bruciare le erbe che potrebbero prendere un sapore amarognolo.
Stemperare l'amido nella panna e aggiungerla ai funghi, far riprendere il bollore e spegnere il fuoco.
Con un frullatore ad immersione cercare di rendere la crema più liscia possibile, impiattare 
con qualche fogliolina di timo, un filo d'olio evo e una leggera grattata di pepe fresco.
Servire con i crostini a parte.





Share:
© la pancia del lupo | All rights reserved.
Theme by pipdig